Si può già sostenere questo, senza nulla togliere all’imprevista rimonta di Alessandra Todde in Sardegna: più di cinquemila “franchi tiratori” di destra hanno provocato la prima, clamorosa sconfitta di Giorgia Meloni nell’era della destra di governo. Si tratta presumibilmente di leghisti di Matteo Salvini e “sardisti” di Christian Solinas, vista la tensione che ha preceduto queste elezioni e la scelta del candidato presidente.
Alla fine la coalizione di Truzzu incassa 333.873 voti, lui solo 328.494. Sono 5.379 in meno. Dato fondamentale: sarebbero bastati per vincere. Più di cinquemila elettori sulla scheda hanno scelto un partito di centrodestra ma hanno poi dato la preferenza, come candidato presidente, al frontman di un altro schieramento, Todde o Soru. Ne ha beneficiato più la prima, probabilmente, che il secondo. Anche se per Lorenzo Pregliasco, cofondatore di YouTrend, è «molto plausibile la compresenza di un voto disgiunto “doppio”: elettori delle liste della Lega o del Partito sardo d’Azione hanno scelto Soru, mentre elettori delle liste a sostegno di Soru hanno votato per Todde presidente».