Benno Neumair e Filippo Turetta nello stesso carcere di Verona

Filippo Turetta e Benno Neumair. Si incrociano nel carcere di Montorio i destini degli autori di due crimini tra i più efferati e mediatici degli ultimi anni. Da ieri, infatti, l’omicida 21enne di Giulia Cecchettin è rinchiuso nell’istituto penitenziario veronese che, da alcuni mesi, ospita anche il 33enne bolzanino condannato in Appello all’ergastolo per il duplice omicidio e l’occultamento dei cadaveri dei suoi genitori, Laura Perselli e Peter Neumair.

Nello stesso carcere
Dopo il brutale assassinio della sua ex fidanzata e una fuga durata una settimana, la vita da latitante di Turetta si era fermata a Lipsia, in Germania, sulla corsia di emergenza dell’autostrada dove, al buio e senza benzina, era rimasto in attesa dei soccorsi e del suo destino. Dopo aver sbrigato le formalità burocratiche e diplomatiche tra i due Paesi, sabato mattina, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il giovane è atterrato in patria scortato dalle forze di polizia, ammanettato mani e piedi. Così è entrato nel carcere di Verona dove, sorvegliato a vista, ha trascorso la sua prima notte. La stessa casa circondariale in cui, negli ultimi mesi, è stato trasferito Benno Neumair. Il carcere di Montorio è una struttura detentiva che, come gran parte degli altri 190 istituti penitenziari italiani, vive il problema del sovraffollamento. Quello veronese è però conosciuto come un istituto ben strutturato in cui ai detenuti vengono offerte e numerose attività rieducative, corsi e iniziative volte al recupero e al reinserimento sociale una volta espiata la pena. Anche Montorio non è però immune da drammatici episodi che, non di rado, in cella si concludono con un suicidio.

Condividi questo post :

Facebook
Twitter
WhatsApp
LinkedIn
Email
Stampa