Scudetto Napoli 2023, la festa in città e nel resto del mondo (L’Editoriale)

La squadra di Spalletti è campione d’Italia! I tifosi nelle piazze e per le strade in una festa da brividi.

Alla squadra di Spalletti bastava un punto e un punto è arrivato alla Dacia Arena contro l’Udinese, seppur con il brivido del vantaggio friulano, spazzato via dalla zampata tricolore di Osimhen, che vale il terzo Scudetto. Dal Friuli, con i tifosi che festeggiano con la squadra, al Maradona, dove la gara è stata trasmessa sui maxi-schermi di uno stadio sold out, mentre la città esplode di gioia e si colora d’azzurro.

C’è pure una vittima nella notte dei festeggiamenti del Napoli. Un uomo di 26 anni, Vincenzo Costanzo, è morto nella notte dopo esser stato ferito da colpi d’arma da fuoco. E’ successo in zona Piazza Volturno. La vittima (già nota alle forze dell’ordine) è stata ricoverata all’ospedale Cardarelli dove è deceduta poco dopo. Secondo il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, si è trattato di un agguato che non è legato ai festeggiamenti per lo scudetto.

E’ il riscatto del Meridione, di una Città e di una comunità intera, di quei mediocri slogan sulla Città di Napoli, è il sogno che si realizza, desiderato, voluto e raggiunto meritatamente. Tra i tifosi c’è chi dedica lo scudetto ad un familiare scomparso, a se stesso, all’amore per la Città delleterna contraddizione ma che in termini di passione e solidarietà non è mai stata seconda a nessuno. Nel solco di DIEGO ARMANDO MARADONA. La storia si ripete dopo 33 anni, il fallimento del Calcio Napoli, l’acquisto della società da parte dell’imprenditore De Laurentiis, il ritorno in A, fino ad arrivare ad oggi: lo scudetto a Napoli.

Napoli è:

Napoli. L’unica città dove le persone ti salutano ancora con il “buongiorno” e non con un laconico “notte” o “giorno”. CHRISTIAN DE SICA;

Da quanto si dica, si narri, o si dipinga, Napoli supera tutto: la riva, la baia, il golfo, il Vesuvio, la città, le vicine campagne, i castelli, le passeggiate… Io scuso tutti coloro ai quali la vista di Napoli fa perdere i sensi! JOHANN WOLFGANG VON GOETHE;

Maradona ha rappresentato per Napoli qualcosa di molto importante: è stato il riscatto, il vanto della città. Quello che ha fatto lui a Napoli lo hanno fatto solo i Borboni e Masaniello. PINO DANIELE;

Napoli è rimasto per me un certo paese magico e misterioso dove le vicende del mondo non camminano ma galoppano, non s’ingranano ma s’accavallano, e dove il sole sfrutta in un giorno quello che nelle altre regioni tarda un mese a fiorire. IPPOLITO NIEVO;

Io amerei vivere su un pianeta tutto napoletano, perché so che ci starei bene, Napoli va presa come una città unica, molto intelligente, Napoli è troppo speciale, quindi non la possono capire tutti. MARCELLO MASTROIANNI;

Quanno sponta la luna a Marechiarepure li pisce nce fann’ a l’ammore,se revotano l’onne de lu mare,pe la priezza cagneno culorequanno sponta la luna a Marechiare. SALVATORE DI GIACOMO;

Il governo ha detto: “Presto il napoletano non dovrà più emigrare in Svizzera”. No, no ‘o governo italiano, il governo svizzero l’ha detto. MASSIMO TROISI

Sono tanti i protagonisti in questa vittoria del campionato del Napoli. Spiccano su tutti i vari Osimhen e Kvaratskhelia, così come i tanti capolavori fatti da Giuntoli e De Laurentiis che esattamente undici mesi fa diceva con convinzione “Faremo di tutto per riportare lo scudetto a Napoli”. C’è un punto di collegamento a tutto ciò che si chiama Luciano Spalletti. Un allenatore che ha sempre centrato gli obiettivi richiesti dalle società in cui ha lavorato, come l’aver riportato in Champions l’Inter dopo 6 anni, i due campionati russi allo Zenit, il Napoli al terzo posto in seguito ad un 5º e un 7º posto.

Spalletti RE di Napoli.

Adesso proprio in azzurro riscrive la storia perché dopo ben 33 anni e contro ogni aspettativa riporta lo scudetto ai piedi del Vesuvio. Ci aveva provato un allenatore super titolato come Ancelotti, ma con scarsi risultati, Sarri veramente ad un passo fermandosi però nel 2018. E oggi tocca a lui, vincere e dominare questa Serie A, riscrivendo la storia del Calcio Napoli.

Era il lontano gennaio 2021, quando in seguito a risultati deludenti di Gattuso, De Laurentiis si iniziava a guardare attorno per il suo successore in panchina. Due i nomi che si sono contesi la panchina del Napoli, Allegri e Spalletti, con l’attuale allenatore della Juventus che sembrava il principale indiziato ma alla fine le due strade non si sono incrociate. Scelta ricaduta sul tecnico di Certaldo che nel complesso ha “beffato” Allegri prendendone il posto e vincendo lo scudetto, lasciandoselo alle spalle per due anni di fila.

Il primo anno ha visto in Spalletti sulla panchina del Napoli una grande partenza. Un avvio di campionato che ha avvicinato gli azzurri alla vittoria del campionato nel 2021/22, ma c’è stato un crollo improvviso in primavera. La sconfitta contro la Fiorentina e il pareggio contro la Roma hanno messo fuori corsa il Napoli nella lotta scudetto, prima di arrivare al ko di Empoli. Lì il vero disastro, qualcosa sembrava essersi rotto e l’esonero di Spalletti che diventava più di un’ipotesi. Alla fine la decisione di proseguire insieme fino a fine stagione, con 4 vittorie su 4 partite.

Insigne, Mertens, Koulibaly, Ghoulam, Ospina, Fabián Ruiz. Tutti via in una sola estate e la grande paura di dover ripartire dal basso. Così non è stato, Spalletti ha continuato a lavorare con le sue idee e ha valorizzato tantissimi calciatori, rendendo Kvaratskhelia uno dei calciatori più forti della Serie A (e non solo), Osimhen un bomber con il killer istinct, Lobotka la rappresentazione delle sue idee in campo, Kim il guerriero pronto a tutto per difendere il proprio allenatore. Questi sono solo alcuni dei suoi successi, che hanno portato dall’inferno mercato con le partenze illustri al paradiso napoletano, che vede la conquista del terzo scudetto. Che si è concretizzato a Torino, contro quell’allenatore che avrebbe dovuto allenare a Napoli contro la sua squadra. Allegri invece è alla Juve, tanto lontano da questo Spalletti e dalla sua bellezza di calcio. E la seconda beffa? La doppia vittoria in campionato, nel campionato del tricolore.

Ora c’è ancora un futuro da scrivere insieme. Il contratto di Spalletti prevede il rinnovo unilaterale da parte del Napoli per il prossimo anno, ma verrà il tempo per sedersi a tavola con De Laurentiis per fare un punto sulla situazione e, perché no, premiare il tecnico di Certaldo dopo un’annata del genere.

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