Matrimoni in Italia: nel 2021 in ripresa dopo la pandemia

ISTAT

Sempre più riti civili: le statistiche dei matrimoni in Italia

La pandemia, come immaginabile, ha frenato matrimoni e unioni civili durante tutto il corso del 2020. Nei primi nove mesi del 2021, però, sono arrivati i primi segnali di ripresa anche se le prime nozze dei giovani sono in età sempre più adulta e sempre meno. È quanto si evince dal report “Matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi”redatto dall’Istat; nello studio vengono analizzati i numeri di coppie che decidono di convolare a nozze o unirsi civilmente ma anche fenomeni quali divorzi, scelta della tipologia di rito e età delle coppie. 

I matrimoni in Italia in pandemia: segnali di ripresa solo nel 2021

Nel 2020 la pandemia ha indotto molte persone a rinviare o rinunciare alle nozze: i matrimoni celebrati nel nostro Stivale sono stati infatti 96.841, il 47,4% in meno rispetto al 2019. A segnare un calo più marcato sono soprattutto le nozze con rito religioso (-67,9%) e i primi matrimoni (-52,3%). Per i primi nove mesi del 2021 i dati provvisori indicano, rispetto allo stesso periodo del 2020, un raddoppio dei matrimoni, ma la ripresa non è sufficiente a recuperare quanto perso nell’anno precedente. Diminuiscono altresì le unioni civili tra partner dello stesso sesso (-33,0%) e, nonostante le aspettative, anche le separazioni (-18,0%) e i divorzi (-21,9%).

A livello territoriale, il calo è molto più pronunciato nel Mezzogiorno (-54,9%) rispetto al Centro (-46,1%) e, soprattutto, al Nord (-40,6%). La diversa intensità nella diminuzione dei matrimoni è riconducibile anche alle diverse tipologie di celebrazioni e festeggiamenti e al livello di partecipazione che in genere contraddistinguono le tradizioni del nostro Paese. La pandemia, però, non ha fatto che accentuare un fenomeno già noto in Italia da circa quarant’anni, legato alle profonde trasformazioni sociali e demografiche che sta affrontando il nostro Paese. Sin dalla metà degli anni Settanta, infatti, si è assistito sia alla posticipazione dell’età al primo matrimonio sia alla progressiva diffusione delle libere unioni;queste ultime sono quasi quadruplicate dal periodo 1999-2000 al 2019-2020 (da circa 380 mila a poco meno di 1 milione 400 mila). 

A differenza delle prime nozze, la pandemia ha colpito in modo meno pesante le seconde nozze. Nel 2020, sono state infatti 27.098, il 28,6% in meno dell’anno precedente; ciò ha determinato un aumento della quota di matrimoni con almeno uno sposo alle seconde nozze (o successive) che balza al 28,0% (dal 20,6% del 2019).  Secondo i dati provvisori dei primi nove mesi del 2021, però, è possibile evincere una situazione di parziale ripresa. I matrimoni sono infatti raddoppiati rispetto allo stesso periodo del 2020: questa ripresa delle nozze, tuttavia, non è sufficiente a recuperare quelle perse nel 2020. Confrontando, infatti, i primi nove mesi del 2021 con lo stesso periodo pre-pandemico la variazione resta negativa (-4,5%) e in linea con la diminuzione già sperimentata negli anni più recenti. 

Matrimoni: in Italia sempre più riti civili 

Le restrizioni dettate dalla pandemia hanno determinato un calo verticale soprattutto dei matrimoni celebrati con rito religioso che risulta più che doppio rispetto a quello dei matrimoni civili (-67,9% contro -28,9%). Per questi ultimi si tratta della prima eccezionale battuta d’arresto dopo una fase di continua crescita. Tale squilibrio ha modificato l’incidenza dei matrimoni celebrati con rito civile, passati dal 52,6% del 2019 al 71,1% del 2020. Sebbene il rito civile sia spesso la forma più utilizzata nei secondi matrimoni o nelle nozze con uno dei partner straniero, si è diffusa sempre più anche nel caso dei primi matrimoni la scelta del rito civile (61,1% nel 2020). Considerando infatti i primi matrimoni di sposi entrambi italiani, l’incidenza media di quelli celebrati con il rito civile è del 54,6% nel 2020: il dato presenta una spiccata variabilità territoriale. Si passa infatti dal minimo nel Mezzogiorno (46,8%) al massimo del Centro (60,9%), distanze più ravvicinate rispetto al passato in presenza di una geografia che rimane sostanzialmente immutata.

Condividi questo post :

Facebook
Twitter
WhatsApp
LinkedIn
Email
Stampa