La Guerra Russo – Ucraina continua. Le mosse italiane innanzi al conflitto 

Le nostre truppe già da metà febbraio di quest’anno erano presenti sulla frontiera Russia e Ucraina, e continuano a collaborare con la Nato ai fini di deterrenza. 

Specificatamente gli alpini sono schierati da diverse settimane in Lettonia e i caccia bombardieri Eurofighter 2000 in Romania.

In Lettonia sono presenti  250 soldati con l’Air Policing in Romania e con la sorveglianza marittima nel Mediterraneo Orientale, per tentare di convincere la Russia a seguire la via politica del dialogo. 

Purtuttavia l’Ucraina non è Paese facente parte della Nato un attacco di Mutuo Soccorso non sarebbe possibile, in base all’articolo 5 della Organizzazione. 

La Lettonia, la Lituania, l’Estonia e la Polonia, invece, da Stati confinanti chiedono l’applicazione dell’articolo 4 Nato, sentendosi minacciati dal conflitto oramai in atto. 

Intanto in Italia si è riunito il Consiglio Supremo di Difesa, presieduto da Sergio Mattarella. 

Le parole del Capo di Stato nonché Comandante in Capo delle Forze Armate in caso di Guerra, sono state dure. 

Una parola più di tutte, Guerra, Attaccare per evitare Violenza. 

Un Vortice di Violenza che tenderebbe a coinvolgere l’intero Est. 

Si attende ora il Decreto. 

C’è convergenza con Palazzo Chigi. 

Si parla dell’invio di circa un migliaio di militi italiani, soprattutto Alpini e truppe speciali. 

Giovanni Di Rubba 

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