Pomigliano, giovedì 7 ottobre presentazione del libro “Ercolano. Una storia antiracket”

Giovedì 7 ottobre 2021 alle ore 17,30 presso la Distilleria – Sala delle Capriate – Via Roma, 281 Pomigliano d’Arco sarà presentato il libro di Nino Daniele, Antonio Di Florio, Tano Grasso edito da Guida “Ercolano. Una storia antiracket”, storia della liberazione di una città dalla camorra e dal racket.

Con gli autori, partecipano: Il Sindaco Gianluca Del Mastro che riveste anche la carica di Presidente della Fondazione Ville Vesuviane che ha sede nel comune di Ercolano, il Vicesindaco Eduardo Riccio, il Consigliere Comunale Angelo Toscano ed il Presidente della Fai di Pomigliano Salvatore Cantone e Nicola Manna scrittore e giornalista di Report Vesuviano.

Tra il 2005 e il 2010, Ercolano era una città sconvolta da una scia di delitti e sangue per una faida tra clan, tra le più feroci che si ricordino in Campania. Poi, la svolta, resa concreta dai processi che hanno prodotto arresti e condanne per centinaia di boss e gregari tra cui 44 ergastoli già passati in giudicato.

”A dare forza a questo percorso non sono solo i commercianti. L’intera città di Ercolano, senza alcuna esitazione afferra il valore dei processi in tribunale, tutta la città si schiera attorno ai commercianti e all’associazione antiracket.” Si legge nell’introduzione del libro

Si parla spesso della vicenda di Ercolano che resta, tuttavia, poco conosciuta nei suoi passaggi. E, invece, potrebbe diventare un modello di metodo per arrivare agli stessi risultati in altri luoghi sopraffatti dalla criminalità organizzata.

Da questa esigenza nasce il testo per mostrare che non si è trattato di un fatto eccezionale o irripetibile perché determinato dal caso. Ma da una strategia consapevole generata da un patrimonio di esperienza italiana trentennale di lotta alle mafie.

Mafia e camorra possono essere sconfitte e fermate nella loro corsa di distruzione dove dominano, tra l’altro, usura e pizzo. Parlarne in un momento storico come questo, trentasei anni dopo l’uccisione per mano della camorra di Giancarlo Siani, ucciso il 23 settembre 1985, è il modo migliore per onorare quel sacrificio è rinnovare l’ impegno nella battaglia per la legalità nelle scuole, per le strade, nelle istituzioni.

Un tempo triste in cui il Covid ha bloccato l’economia dando una mano a mafia e camorra che tentano di arraffare le aziende soffocate dalla crisi finanziaria.

Per ribadire la necessità di far loro la guerra, annientandole. Offrendo ai giovani opportunità di lavoro e futuro.

Ogni anno il 21 marzo, primo giorno di primavera, si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, approvata con voto unanime alla Camera dei Deputati il 1° marzo 2017. Quest’anno ricorre la XXVI edizione, promossa come ogni anno da Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, fondata il 25 marzo 1995 da Don Luigi Ciotti con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia

Lo slogan scelto per questa edizione è A ricordare e riveder le stelle. Ricordare dal latino un’etimologia che ci restituisce un duplice significato: re- indietro, ma anche ‘nuovamente’ e cor cuore, ovvero richiamare nel cuore coloro che hanno perso la vita per mano mafiosa, ‘tornare’ e essere ‘nuovamente’ ricordati per rivivere nella nostra capacità di fare memoria. Ma è anche una chiara citazione dell’ultimo verso dell’Inferno di Dante Alighieri, a settecento anni dalla sua morte. In questo senso le stelle sono anche le persone che ogni giorno si battono per la giustizia sociale e la legalità democratica, fari del nostro operare ed esempi ai quali guardare.

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