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Rubrica : Racconto di un viaggio

Viaggio ad Ibiza

Tutto capita in un baleno: si passa dalla tranquilla terra Irpina ad un affascinante “viaggio sorpresa” verso destinazioni meravigliose. Parliamo, scusate se è poco, nientedimeno che di Ibiza. “Un sorso di vita” offerto dai miei figlioli. Partire per Ibiza, passando per Milano: ovvero come recupero i documenti facendo un viaggio interminabile di ben 14 ore tra andata e ritorno in macchina ed arrivare in tempo per l’imbarco in aeroporto di Capodichino. Cambiano gli scenari: Ibiza è una delle isole più famose, scenografiche e popolari delle Baleari. Ampiamente conosciuta per la sua sfrenata vita notturna, l’isola in realtà è ricca di luoghi e attrazioni incredibili da visitare durante il giorno. Dalla città di Ibiza,Eivesizza in catalano, patrimonio mondiale dell’UNESCO, alle tante calette lambite dal blu intenso del Mediterraneo, dalle pinete, fino i paesini dal fascino rurale, Ibiza è sicuramente una meta da gustare lentamente come le bottiglie di Taurasi invecchiato abbinate per simpatia a portate dal gusto intenso, per palati fini.

Ibiza è un luogo paradisiaco. Tempio della perdizione per via dei suoi locali notturni e delle anime che popolano la sua noche caliente, rigorosamente vietata ai bitrentatreenni come me, di giorno rivela la sua anima selvaggia e rilassata attraverso le spiagge di sabbia bianca o dorata, accarezzate dolcemente da un mare che più cristallino non si può. E le luci notturne dei paesi che si affacciano al mare, sembrano lucerne, accese dall’urto di un’onda sugli scogli… E le montagne smussate, sulle quali si annidano questi bagliori, sono dorsi di balene che si ereggono sulla superficie marina per respirare. La nostra base è Portinax.    Portinatx, luogo identitario dell’isola, dove si trova anche l’omonimo faro bianco e blu che illumina le rotte delle navi e il cabotaggio delle barchette dei pescatori, prima di toccare terra e sostare nei tipici “chamizos”, i rifugi per le imbarcazioni locali che costellano l’isola. A poca distanza dalla spiaggetta si svela una natura primordiale, minacciosa e fiabesca allo stesso tempo, dove le scogliere sembrano rocce plutoniche, da decenni un tempio arcaico ritrovo degli hippie e delle anime corsare.

Il mare è così vicino che se ne percepisce il profumo e quando alle prime luci dell’alba si vedono planare i cormorani si stenta a credere di essere sulla terraferma. Dal terrazzo compare una visione perdifiato: le spiagge sono piccole come conchiglie o ampie come abbracci ed il mare è così invitante… blu, verde, azzurro, turchese… quanti colori possiamo dare al mare di Ibiza?”

“Mi sono spesso chiesto se un sasso di abissi ami mondarsi in un’onda, e temi l’indifferenza della bonaccia, visto che il mare è così profondo nell’alba, che è un’opera che procede anche per aforismi, per lampeggiamenti.” Scrive  Luigi Diego Eléna in “Ispirazioni – Le Parole e i Colori”

La giornata è brutta, un’intensa pioggia ha battuto in lungo e largo questo luogo incantevole. Andiamo ad esplorare Eivissa.

Il Castello di Ibiza (“Eivissa” in Catalano) è una vera e propria gemma della capitale, tutta da visitare e da scoprire. La città fortificata di Dalt Vila è tutta un castello, le cui stradine di pietra si diramano e intersecano fra le mura antiche, i bastioni e gli edifici storici della città fino alla vetta, che svetta sul golfo e da cui ammirare uno spettacolo incantevole.

Com’è facile immaginare l’origine storica della cittadina è legata alla vita che conducevano i pescatori che qui si stabilirono per poter svolgere il loro mestiere. Tante casette bianche con persiane azzurre ed una deliziosa atmosfera ricca di carattere, non troppo lontana dalla mia Costiera Amalfitana e Sorrentina.

Raggiungendo il Vecchio Mercato coperto ci si ritrova davanti la lunga salita (anticamente ponte levatoio) che conduce al Portale di Ses Taules, uno degli ingressi, probabilmente il principale, alla città vecchia “Dalt Vila”.

In quest’area racchiusa da antiche mura di cinta, su di una collina, l’intreccio di stradine si fa ancora più fitto, per visitare il quartiere occorre raccogliere un po’ di forse perché è tutto abbastanza ripido, ma ci si può fermare ogni qual volta lo si desideri poiché da lassù ogni angolo regala una vista incantevole sulla città e sul Mediterraneo sconfinato che si insinua nella bellissima costa. Costeggiando le mura si possono attraversare uno ad uno i vari bastioni, il “Baluardo di Santa Llucìa” è però il più grande e il più panoramico. Ma da vedere c’è anche la bella Cattedrale di origine gotica, con una facciata severa e con un’interno barocco ma sempre abbastanza sobrio, ricostruita nel XVIII sec. Poi perdendosi tra le stradine si può incontrare qualche piccolo museo, la Curia, una Cappella… e gli immancabili negozietti hippy di artigianato locale.

Dal celebre Mirador del Rei Jaume I abbracciamo con un colpo d’occhio la vista dell’intero golfo, quello che, per alcuni, è il panorama più bello dell’intera isola di Ibiza. Al crepuscolo ammiriamo incantati uno dei tipici tramonti rosa, che tingono l’intera fortezza! La Cattedrale di Santa Maria la Mayor, nota ai più anche col nome di Nuestra Señora de las Nieves, con l’unione di elementi in stile gotico e barocco. Bellissima!

“Seamos realistas y hagamos lo imposible” (Siamo realisti, esigiamo l’impossibile) la frase del Che è scritta a pennello, con acrilico rosso, su un muro bianco 

Tuttavia da lassù ci siamo resi conto di una triste evidenza: l’isola, ed in particolare le zone prossime ad Eivissa, sono letteralmente devastate da una edificazione selvaggia ed incontrollata. I “blocchi” di cemento che ospitano residence e grandi alberghi sorgono ovunque e spesso non sono affatto un bell’esempio di urbanizzazione, al contrario si susseguono ricordando molto i quartieri popolari delle nostre periferie urbane. Queste foto della baia portuale mostrano il contrasto tra la città vecchia e il quartiere turistico posto sull’altra sponda, ma solo girando l’isola si può davvero percepire il fastidio e l’ingombro di questi edifici.

D’accordo che l’isola è prevalentemente un luogo turistico ma i residence potevano essere realizzati con un gusto migliore e con caratteristiche architettoniche che si legassero all’isola ed alla sua originaria atmosfera. Dovrebbe essere tutelato e protetto il carattere del luogo. Ma qui si potrebbe aprire un lungo dibattito e non venirne a capo. Comunque in molti altri luoghi i panorama non è disturbato dal cemento e si respira una bella aria.

Di sera, al tramonto, vedo le onde giungere da lontano: le creste rotte dal vento spariscono sotto la scogliera. Si ergono colonne di schiuma e sento il fragore. Osservo i cavalloni dominatori del mare  che avanzano imponenti. Ci si lascia ispirare dai tramonti dipinti di luce, si contempla il sole che si specchia per poi tuffarsi nella baia naturale in cui sorge Sant Antoni de Portmany, il cuore urbano della costa nord – occidentale di Ibiza, dove la movida più raffinata ascolta i ritmi della natura che la circonda. Qui il tramonto è una cosa seria!

 Il Paseo de ses Variades, la passeggiata del tramonto, è un tratto di costa rocciosa della baia di Sant’ Antonio. Si trova vicino al bellissimo lungomare ed è composto da successione di bar e terrazze molto famose. Questa zona è una delle più famoso e quindi visitato sull’isola di Ibiza per essere uno dei punti più accessibile per guardare il tramonto.

Alcuni di quei bar e terrazze sono noti per avere il presenza di dj di fama mondiale, migliaia di persone si concentrano su di loro per godersi lo spettacolo dei colori arancioni al ritmo delle loro sessioni. . Da quelli che tornano dalla spiaggia con la sabbia ancora attaccata, a quelli che sono pronti per iniziare la notte. Telecamere televisive, giocolieri, venditori ambulanti, spettacoli, musica. Famoso e anonimo, tutti si accalcano per adorare il re delle stelle prima che scompaia all’orizzonte. 

Il fenomeno di Ses Variades deriva dalla mano di stabilimenti come Café del Mar, il pioniere, con José Padilla di fronte, del prezioso golden Buddha o mítico Café Mambo, fondata nel 1994 e oggi è la più famosa e vivace dell’intera corsa. Il primo ha la sua etichetta musicale con chill out e ritmi baleari che riflettono l’attuale atmosfera di Ibiza. 

Caffè Mambo è conosciuto in tutto il mondo per i suoi set musicali, per i quali passano dj riconosciuti a livello internazionale.

La gente si da appuntamento al “sunset place”  e ogni sera il tramonto viene festeggiato come fosse una vera e propria celebrità e non dico così tanto per dire. Non riuscivo a credere che tutte quelle persone fossero lì per il mio stesso motivo. Potete immaginare la mia meraviglia quando mi sono ritrovato su una scogliera a picco sul mare con un tramonto infuocato all’orizzonte e centinaia di persone intorno a me che sono esplose in un boato quando il sole si è tuffato in acqua; in quell’istante la musica lounge che aveva inebriato l’aria fino a quel momento ha lasciato spazio ai bassi della musica house: che la festa abbia inizio!  Ero circondato da estasiati intenti a scattare foto in silhouette, fare video in timelapse e immortalare per sempre quel cielo magnetico.

 Ma Sant Antoni è anche l’incontro con la cucina locale ( Paiella y Sangria) servita in un localino nella piazza della Parròquia, mentre campeggia sui muri bianchi pitturati a calce il mitico Don Quijote con a fianco il fido Sancho. “La pintura no está hecha para decorar las habitaciones. Es un instrumento de guerra ofensivo y defensivo contra el enemigo” (La pittura non è fatta per decorare gli appartamenti. È uno strumento di guerra, offensivo o difensivo, contro il nemico) dice Pablo Picasso mentre ”La pluma es la lengua del alma” (La penna è la lingua dell’anima) scrive  Miguel de Cervantes.

Il villaggio di Santa Gertrudis è Ibiza in miniatura. Immersa nella tradizione, la piazza principale è dominata dalla chiesa-fortezza dipinta di bianco, con la sua caratteristica torre gialla, e circondata da un gruppo di bar, ristoranti e negozi. Invece, il ricco paesaggio agricolo che circonda il villaggio ospita frutteti, pecore, capre e le uniche mucche da latte dell’isola. Alcuni imprenditori casertani hanno iniziato un allevamento di bufale e producono una discreta mozzarella.

Santa Gertrudis si è espansa rapidamente ma con prudenza negli ultimi anni. Le ville moderne ed eleganti fiancheggiano le nuove strade, la piazza del villaggio è una piazza pedonale dove bar e ristoranti alla moda si sono uniti ai tradizionali locali ibizenchi.

L’atmosfera speciale di questo incantevole villaggio si rivela soprattutto durante il tardo pomeriggio e la sera. I bambini corrono nelle piazze splendidamente illuminate o giocano nel favoloso parco giochi, le terrazze dei bar e dei ristoranti sono gremite di gente, il mormorio delle conversazioni riempie l’aria, nessuna musica forte disturba l’atmosfera rilassata. È anche una seconda casa per molti nuovi residenti provenienti dall’Europa e da altre parti del mondo, persone che hanno portato al villaggio un diverso stile di vita più bohémien.

Ti ritrovi seduto, fianco a fianco, in uno dei tanti locali gastronomici, con artisti di ogni genere: scrittori, scultori e musicisti si sono stabiliti qui nel corso degli anni e le loro opere sono ovunque – nelle gallerie e, più notoriamente, nel Bar Costa dove tanti virtuosi squattrinati nell’epoca hippy avrebbero barattato la loro arte per del cibo ed ora, appesi alle pareti del bar, i dipinti a olio competono con i prosciutti stagionati per avere un loro spazio.

Nella zona intorno a Santa Gertrudis ci sono molte fattorie produttrici di frutta e verdura e molti ristoranti beneficiano della freschezza dei prodotti locali.

Dalle classiche tapas spagnole alle sostanziose pietanze italiane o alle opzioni vegane, c’è solo l’imbarazzo della scelta! E’ qui che incontriamo un simpaticissimo ristoratore romano che prepara deliziosi piatti della tradizione culinaria nostrana e serve un’apprezzabile Caprese con mozzarella catalana dei mazzoni. ( Prodotta in loco da curatini dei mazzoni.)

Approfittiamo del vento forte per vedere Santa Eulària ,una località tranquilla, perfetta per chi vuole trascorrere delle vacanze rilassanti sulla spiaggia, per le famiglie e per le coppie che vogliono evitare le zone del divertimento notturno dell’isola.

 Santa Eulària ci viene incontro con il suo quartiere antico, formato da case bianche, che circondano la collina del Puig de Missa. Sulla cima della collina si trova la chiesa della città, un punto da cui si può godere di meravigliose viste panoramiche: la gradevole zona del porto sportivo e il lungomare dove sono numerosi bar, ristoranti e negozi di prodotti tipici. Nei dintorni affascinanti spiagge e calette .

Santa Eulalia riunisce i due mercati hippy più famosi di Ibiza: il Punta Arabí y Las Dalias.

Basta chiudere per un’istante gli occhi per ritornare indietro nel tempo: ritrovarsi negli anni ’70, capelli lunghi, camicioni, jeans stropicciati ed a “zampa di elefante”.  Troverai il primo nel centro turistico di Es Canar. Si celebra ogni mercoledì, da aprile a ottobre, ed è una delle più estese dell’isola. In esso puoi ottenere qualsiasi souvenir tu possa immaginare.

Las Dalias, famoso in tutto il mondo, non è stato celebrato nient’altro e nientemeno che da 1954. È senza dubbio il più famoso di Ibiza, una di quelle visite imperdibili del tuo viaggio. Gioielli, vestiti, arte … In Las Dalias troverai tutto ciò che cerchi. Inoltre, è anche noto per la sua ampia agenda di eventi. Le loro feste e concerti dal vivo attirano centinaia di persone ogni estate.

Sento da lontano, accompagnato dal triste arpeggio di una chitarra, i versi di Garcia Lorca: “Como no me he preocupado de nacer, no me preocupo de morir” che in italiano è “Poiché non mi sono preoccupato di nascere, non mi preoccupo di morire” recitati da uno smilzo anziano dai lunghi capelli ricci e bianchi raccolti in una coda di cavallo che scende sulle spalle a coprire in parte il panciotto nero…..

Ma che bella, è l’estate! Felice e spensierata nella sua bellezza ella avanzava calma, ma troppo svelta nella sua dolce giovinezza.

Giornate così intense non capitano spesso nella vita. Giornate di una felicità intensa, concentrata. Ed è inseguendo quel vivido miraggio che le persone riescono a tirare avanti e a invecchiare… nella speranza che vacanze come quelle possano ripetersi ogni anno.

Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: “non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito

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