Meloni: «L’Italia è stabile» Pnrr e Corte dei Conti? «Stesse norme di Draghi»

«Sulla Corte dei Conti non abbiamo fatto nulla di difforme da quel che ha fatto il precedente governo». Ad una manciata di ore dal voto di fiducia sui limiti ai controlli dei magistrati contabili sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, è direttamente GiorgiaMelonia intervenire su quello che si è trasformato in un caso politico,
con Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Terzo Polo pronti a votare “no” in Aula. «Io ho capito che la sinistra è molto in difficoltà… – spiega la premier a Quarta Repubblica, su Rete 4 – Dice che c’è una deriva autoritaria se sulla Corte dei Conti proroghi le norme
del governo Draghi del quale loro facevano parte».
Un’accusa respinta dalla premier anche tirando in ballo la relazione semestrale «prodiga di critiche» presentata dai magistrati.
«Non mi pare gli sia stato messo un bavaglio, continua a fare la sua relazione e noi non è che abbiamo modificato niente…» conclude riferendosi al Pnrr nel giorno in
cui il suo ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti torna a garantire che «Non rinunceremo a nessun finanziamento», quello degli Affari Ue è a Bruxelles per trattare la revisione del Piano e il Commissario all’Economia Paolo Gentiloni critica l’approccio nostrano. «Secondo
me – ha detto ieri durante la presentazione di un libro -una cosa che sbagliamo da italiani è nel trattare questo Pnrr come fosse una medicina amara, imposta da Bruxelles, mentre vedo in tanti altri Paesi i premier che fanno road show per aprire cantieri e far vedere iniziative».

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