POMIGLIANO D’ARCO – Il 2 settembre 2022 l’agenzia ANSA intitolava Pomigliano senza pompe funebri dopo interdittive antimafia che comprendeva le due casa funerarie in costruzione sul territorio dell’area nord di Napoli ma dalla delibera del riesame si evince che non vi è illegittimità derivata dal permesso di costruire n. 239/2019, cioè non sussiste il fumus commissi delicti del reato di cui all’art. 44 DPR 380/2001.
In ragione, dunque, di quanto esposto, il sequestro della “casa funeraria”, sita in Pomigliano d’Arco (Na), alla contrada Corradino va revocato e l’appellante non va condannato al pagamento delle spese della procedura. È questa la conclusione dell’ordinanza emanata dal tribunale di Napoli-sezione riesame.
Il tecnico del Comune, all’epoca dei fatti, in una lunga relazione dichiarò illegittimo il permesso di costruire e la variante urbanistica.
Il provvedimento dell’autorità giudiziaria inoltre mette in luce numerose irregolarità nella procedura di sequestro e negli atti prodotti dal comune.
Due anni complicati sul tema edilizio, alle porte delle elezioni comunali del 14-15 maggio 2023, dopo che, è di recente la notizia, la Procura di Nola non aveva convalidato un sequestro bis e il TAR accoglieva il ricorso di una società che si era vista annullare un permesso di costruire.