La Procura di Nola non convalida un sequestro bis e il TAR accoglie il ricorso di una
società che si era vista annullare un permesso di costruire.
Arriva la sentenza del Tar lasciando un segno su una questione molto calda come quella dell’abusivismo edilizio nel comune di Pomigliano d’Arco.
Questione che ha gravato non poco anche sulla fine dell’amministrazione Del Mastro, sfiduciato lo ricordiamo, solo un mese fa da otto consiglieri dell’opposizione e da cinque della sua ex maggioranza, uno dei quali del Pd.
La polizia municipale aveva apposto, qualche settimana fa, i sigilli al cantiere per rimuoverli solo pochi giorni dopo. Il GIP del Tribunale di Nola, infatti, osserva: “il sequestro disposto d’urgenza dalla PG non può essere convalidato, né può essere emesso autonomo decreto di sequestro preventivo, poiché difetta del reato edilizio contestato”.
Mentre il TAR Campania ha accolto il 17 marzo, il ricorso di una società immobiliare, rappresentata e difesa dall’avvocato Giovanni Leone, contro l’annullamento del permesso di costruire rilasciato alla società in questione, per la realizzazione di un fabbricato in via Mauro Leone. La sentenza 1709/2023 recita: “rispetto alla data di adozione del PDC, risultano trascorsi più di 18 mesi”. Dopo tale termine, non si può più per legge,
revocare il titolo edilizio.
Il “capo” dell’ufficio tecnico del comune di Pomigliano d’Arco, aveva motivato l’atto di annullamento ritenendo che il permesso fosse stato rilasciato sulla base di false rappresentazioni. E’ questa l’unica condizione che consentiva di superare lo scoglio dei 18/12 mesi per la revoca del titolo edilizio. Il TAR però, chiarendo che “la falsa rappresentazione dei fatti da parte del privato, si configura quando l’erroneità dei presupposti del provvedimento non è imputabile all’Amministrazione, ma esclusivamente al dolo del privato”, ha ritenuto che “ nel caso in specie non si tratta di falsa rappresentazione della realtà”, quindi il ricorso della società è stato accolto.